Nell’Integrazione del Maschile e del Femminile Sacro

Il Femminile crea e accoglie,  il Maschile da la direzione e agisce per la realizzazione.

Per arrivare a questo processo di manifestazione integrata e armonica occorre prima di tutto reintegrarci con la Causa Originale. Solo così riusciamo ad avere una visione più ampia di ciò che accade. La sofferenza profonda dell’essere umano nasce dal fatto che non crede più alla propria appartenenza alla Luce Cosmica della Causa Originale. La conseguenza è che donne e uomini hanno perso il loro potere e la loro capacità di riconnettersi con La Luce, quella propria e quella degli altri e quella dello spazio apparentemente vuoto.

In questa condizione viviamo come un carretto di legno trainato dal karma e dai patti con i Clan. I legami malsani, gli irretimenti, che ci tengono vincolati al destino di qualcun altro, il sistema di credenze volto alla sopravvivenza del clan, ci fanno sentire in una gabbia.

Riconoscendo la mia e altrui, alleanza eterna con la Causa Originale dell’amore puro e della luce pura, dove il Femminile e il Maschile Sacro sono in perfetta armonia, il Karma si trasforma in binari di un treno, dove noi siamo il treno che viaggia proprio grazie a quei binari, quel treno che racconta la qualità del nostro esistere e che manifesterà la saggezza di far scendere ognuno alla propria fermata, riportare ognuno al proprio posto. In questa maniera potremmo manifestare il potere della gioia vivere, muovendo luce ogni volta che attraversiamo quello spazio vuoto, ma invisibilmente Vita.
Quando il Maschile sacro e il Femminile sacro dentro di noi sono in relazione armonica, allora potranno collaborare muovendosi insieme a noi nella direzione del nostro perché.
Non è espiando attraverso il clan o il karma che raggiungo la Causa Originale, ma è quando mi riconosco entità della Causa Originale che posso vedere il mio karma e il mio clan con animo grato nel viaggio dell’eternità.

Il femminile: Vita in forma di Morte. Il Maschile: la Vita Manifesta

Se la Vita è sacra anche la Morte lo è. Non c’è distinzione tra vita e morte, fanno entrambe parte della Vita, che è grande e abbraccia e coinvolge il tutto. La maggior parte delle persone muoiono lontane dalla dignità del sacro, questo è perché non sono riuscite a fare della loro vita un’ esperienza sacra. Il tempo dell’eternità non si misura in ore o giorni, ma in istanti. E poiché in ogni istante vibra l’eternità della Vita, ogni istante è buono per andare oltre, e più sono determinato a far si che questo sia l’istante per agire una trasformazione, più la Vita sembra risponderci con forza.
Nella Forza del Femminino Sacro c’è la Luna, c’è la Morte, c’è espansione e la capacità di intuire dal ventre i messaggi del cosmo, ma sopratutto il potere di accogliere gli altri così come sono. Nella Forza del Maschile Sacro c’è il Sole, c’è la contrazione materica della Vita che si manifesta, c’è il pensiero che trasforma i simboli in parole, c’è il potere di un carisma capace di unire le diversità verso un bene comune.
Quando gli essere umani scopriranno il potere di vivere con gioia la sacralità dell’esistere si potrà morire in sacra dignità.

Le Costellazioni Famigliari Archetipe

Con il lavoro sulle coscienze delle Costellazioni Archetipe, attraverso atti archetipo- simbolici, come la messa in scena delle intenzioni del proprio cuore, possiamo iniziare a scrollarci di dosso ciò che non ci appartiene: ad esmpio quelle parti di copioni sclerotizzate dal sistema di credenze o le alleanze per non tradire e mantenere la fedeltà al clan. Possiamo risvegliare dal torpore il nostro essere essenziale che può finalmente tornare a sentirsi visto e manifestare “il proprio sacro perché”, quel motivo unico e inerente alla vita di ogni essere umano e che ha fatto si che anni prima si scegliesse il Clan dove manifestarsi.
La natura delle coscienze è concentrica e a spirale, dove ogni coscienza più ampia comprende tutte le altre. Lo scopo di questo lavoro è proprio quello di accedere all’ultima coscienza, quella risanatrice, la Coscienza di Luce appunto: una coscienza permeata dalla compassione e dall’amore incondizionato e che non ha memoria dell’esperienza karmica tanto meno di quella del clan. E’ una coscienza pura capace di curare da dentro.

di Luca Tosches

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